Potrebbe sembrare un controsenso: sedici curler si ritrovano a Baden, nella bellissima Halle da 4 rink, e devono suddividersi in due gruppi per poter giocare! La realtà è che sabato 18 e domenica 19 aprile si è svolto proprio a Baden il terzo Campionato Svizzero singolare di curling.

Ai più verranno spontanee alcune domande: ma che roba è? E soprattutto: non manca qualcosa? O qualcuno???

In effetti una qualche domanda me l’ero posta anche io prima di prendere l’autostrada in direzione Svizzera interna: giocare da soli può avere lo stesso fascino? Il curling era (ed è tuttora) per me in primo luogo uno sport di squadra: partire “in banda” per partecipare ad un torneo e conoscere un sacco di gente nuova e rinfrancare vecchie amicizie è una delle tante motivazioni che fanno adorare questo magnifico sport.

Nel singolare, tutto questo non c’è: non c’è squadra, non c’è rumore – anzi, c’è un silenzio quasi religioso interrotto unicamente dal currrrr dei sassi da curling che scivolano sul ghiaccio – ed apparentemente non c’è alcun senso. Apparentemente.

Prima di tutto le basi: il curling singolare è, come lo dice la parola stessa, una forma di gioco che prevede una serie di incontri “uno contro uno”; si gioca sull’arco di sei ends, con sei sassi a testa. Quando è il proprio turno si può fare sweeping (sia dei propri sassi, sia di quelli dell’avversario purché dietro la tee), quando gioca l’avversario invece non si può intervenire; le altre regole (come free-guard zone, ecc.) restano ovviamente valide. Prima della partita si gioca l’obbligatorio Last Stone Draw che determina chi avrà l’ultimo sasso nel primo End; il risultato medio di tutti i Last Stone Draw permetterà poi di dirimere situazioni di parità in classifica dopo il primo turno, un round-robin all’interno del proprio gruppo composto da quattro giocatori. I primi due di ogni gruppo accedono poi al quinto turno, giocato come un “page playoff”, i vincitori accedono poi alla finale 1°/2° e 3°/4° secondo una modalità più complicata da spiegare che da realizzare.

E com’è, giocare da soli? In una sola parola: impegnativo! Capire la situazione tattica, mirare una scopa inesistente, concentrarsi, tirare, alzarsi subito, sweeping (se necessario), e ritorno: questa è la routine del curler da singolare. Il calcolo è presto fatto: 3 partite (il round-robin), 6 ends, 6 sassi per end equivale a più di 100 sassi tirati (e in parte anche scopati) – una bella dose di acido lattico è garantita!

È stato molto interessante notare come taluni visualizzassero la giocata soltanto mentalmente, mentre altri ricorrevano al più classico metodo dell’osservazione degli angoli, segnando con la scopa la direzione che avrebbero dovuto prendere per far riuscire il tiro.

Le partite si sono svolte prevalentemente in un clima molto cordiale e simpatico, anche se non sono mancati un paio di giocatori che hanno dato sfogo alla loro frustrazione per un sasso non riuscito. A differenza del curling tradizionale (chiamiamolo così), nel singolare non si può che dar la colpa a sé stessi per un sasso troppo lungo o troppo corto, o non ‘in scopa’…

Pur essendo partito senza grandissime pretese e con lo scopo di capire che cos’è e se ne vale la pena, posso affermare che sono rimasto affascinato da questa sub-disciplina. L’impegno richiesto, sia esso fisico che mentale, è tutto sommato notevole e paragonabile forse soltanto all’allenamento intensivo di un curler dell’élite, dove giocare 100 sassi sono il minimo sindacale per una seduta sul ghiaccio. Con l’aggravante, per così dire, che qui ogni tiro può portarti alla vittoria o alla sconfitta, e che quindi ogni sasso viene approcciato in modo completamente diverso.

Se qualcuno volesse iscriversi per l’anno prossimo può annuciarsi fin da subito -e gratuitamente- sul portale www.curlingliga.ch, dove potrà inserire i dati relativi ai tornei che disputa durante l’arco di una stagione: ogni torneo, ogni vittoria ed ogni pareggio danno diritto a punti che, sommati alla fine della stagione, determinano una graduatoria sulla base della quale avvengono le convocazioni. Più tornei si inseriscono e più alte sono le chances di essere tra quelli che riceveranno l’invito. Sarebbe davvero bello se il cantone curlisticamente più sottorappresentato avesse qualche partecipante in più…

Il campionato svizzero è tra l’altro ratificato dalla nostra SwissCurling Association come un campionato ufficiale, con tanto di medaglie e presenza di membri del comitato esecutivo (per l’occasione Armin Harder) alla premiazione. Per la cronaca, il titolo è andato quest’anno ad Hans Jörg Bless (CC Baden Regio) che in finale ha sconfitto Martin Rios (Glarona); il bronzo è andato a Philipp Bader che ha avuto la meglio di Marco Keller (entrambi CC Baden Regio).

In definitiva quindi una degna chiusura di stagione, un’esperienza molto istruttiva (al di là del risultato, che qui non commento ed è meglio così! 😉 Sono comunque stato contento del mio gioco, e questo è già qualcosa…) e che cercherò di ripetere anche nei prossimi anni. Perché si può e si deve sempre imparare!

Fabrizio

Fotografie sulla pagina Facebook di curlingliga.ch